Allenamento Kizaru

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  1. KIZARU-SEM
     
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    TRAVELLING

    Kizaru era solito svolgere degli allenamenti atti allo sviluppo di tutte la capacità conferitegli da quello stranissimo Frutto che il misterioso uomo incappucciato gli regalò tempo addietro. Quella volta, nell'Arcipelago Sabaody, utilizzò già una potentissima tecnica profusagli dal Frutto; spintonando lievemente il vecchio incappucciato con uno dei due cuscinetti generatisi sui palmi di ambedue le mani e concentrandosi sul luogo che questi gli aveva pregato di tenere a mente, è riuscito Kizaru a farlo svanire, a farlo viaggiare come il misterico signore gli aveva di anzi detto. Era già quindi capace di teletrasportare la gente ove egli volesse che questa andasse a finire. Un'abilità che andava certamente perfezionata, ma che comunque non era estremamente difficoltosa da attuare. Ora voleva però tentare a teletrasporte se stesso e cominciò a pensare a dei luoghi, vicini alla MarineFord nei pressi della quale era in quel preciso istante, e tentò di toccarsi con i cuscinetti, ma notò che tale mossa con lui non funzionava minimamente, non riusciva ad arrivare dove voleva come aveva fatto con quel vecchio. Gli parse strano, ma in seguito comprese che una tecnica del genere non poteva funzionare su chi la produceva, poiché il suo corpo, che in seguito ad avere divorato il Frutto si era evidentemente ingigantito ed assunto una consistenza ossea e muscolare notevole simile a quella di un orso, era congiunto con i cuscinetti delle mani e perciò non poteva teletrasportarsi in quella maniera. Doveva tentare in altro modo. La concentrazione era comunque necessaria per il teletrasporto e doveva conservarla gelosamente per far sì che non venisse interrotta dai rumori circostanti. Era comunque in un luogo della MarineFord piuttosto appartato ed abbastanza lunge da rumori quali urla o affini. Si stava concentrando su una decina di metri in avanti, voleva tentare inizialmente con spostamenti minimi, cosicché se fosse riuscito "accidentalmente" a teletrasportarsi avrebbe avuto modo di rimanere nei paraggi del luogo iniziale. Pensò che liberare la mente fosse un primo passo necessario per il raggiungimento della tecnica e la liberò, quindi, da ogni pensiero fuorché il luogo da raggiungere; seguitò a muovere con leggerezza la mano destra verso la direzione da intraprendere e nei millesimi di un secondo, grazie ad una rapidità pazzesca paragonabile a quella della luce, si ritrovò a 10 m esatti dal punto in cui era poco prima. Ce l'aveva fatta, per teletrasportarsi doveva esclusivamente avere la mente libera, essere concentrato sul luogo da raggiungere e muovere di pochissimo una delle mani della direzione da intraprendere. Ce l'aveva fatta, era riuscito ad acquisire definitivamente l'abilità del Teletrasporto.

    Edited by KIZARU-SEM - 1/9/2009, 16:06
     
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  2. KIZARU-SEM
     
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    TOUCH OF THE PASSERBY

    Kizaru era fiero di sé stesso, era finalmente riuscito nell'impresa di raggiungere la capacità del Teletrasporto, ora poteva spostarsi in tutto il globo in millesimi di secondo. L'avvenimento più sensazionale era però che quella tecnica poteva risultare un nonnulla rispetto a quelle che grazie ai vari allenamenti futuramente svolti avrebbe acquisito. Ora Kizaru era intento a perfezionare la capacità del teletrasporto verso altre persone od oggetti. Per prima cosa si recò nei pressi di una zona montuosa non troppo distante dalla MarineFord e lì vi trovò massi delle più variegate dimensioni sparpagliati in giro per l'intera zona. Si levò i guanti scuri che porta sempre per celare i cuscinetti sui palmi delle mani e protendendo il braccio sinistro in avanti e rannicchiando quello destro, mirò a colpire frontalmente un masso circa il doppiò della sua stazza. Ora rannicchiò subito il braccio sinistro e protese violentemente il destro in avanti facendo sì che il cuscinetto centrasse in pieno il macigno. Questo schizzò in aria a parecchi metri di distanza e della polvere mista ad aria sciò dal masso volante. Era certo che avrebbe avuto lo stesso effetto che ebbe tempo prima con l'incappuccito che incontrò all'Arcipelago Sabaody su un qualsiasi altro uomo; ecco perché con un lumacofono che si porta sempre dietro chiamò urgentemente uno dei Marines suoi amici più fedeli che aveva. Era uno tra i pochi che in quel giorno sapeva che Kizaru fosse allontanatosi dalla MarineFord e si fosse recato nella vecchia zona abbandonata dei massi vaganti. Ecco, dopo una quindicina di minuti, che Kizaru intravide la sagoma del Marine chiamato che s'avvicinava sempre di più. Questi, con saluto ferreo tipico di un Marine, salutò Kizaru e gli chiese cosa desiderasse. Kizaru gli rivelò ogni cosa circa il Frutto Del Diavolo che aveva ingerito e lo fece solo perché si fidava ciecamente di Miky. Questi rimase un po' scosso dalle rivelazioni testé fattegli da Kizaru, ma non si scommosse più di tanto ed andò incontro alla bislacca richiesta che Kizaru gli aveva appena fatto. Si piazzò dinanzi a lui ed attese che questi fosse abbastanza concentrato per farsi colpire frontalmente. Kizaru pensò al luogo ove il Marine Miky si trovava prima che venisse da lui e spinse in avanti il palmo destro verso di lui prendendolo in pieno. Miky scomparse assieme ad uno schioppo repentino simile all'esplodere di una bolla di sapone. C'era riuscito? Si. Quindici minuti più tardi circa Miky venne nuovamente intravisto all'Orizzonte da Kizaru ed ecco che una nuova abilità entrò a far parte dell'elenco di quelle approntabili da Kizaru.
     
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  3. KIZARU-SEM
     
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    PADDO HO

    Per Kizaru l'acquisizione di quelle due impressionanti tecniche era qualcosa che infondeva in lui fierezza e sicumera assolute. Ora era però sempre più curioso di scavare ulteriormente nella bizzarria delle capacità che quello strano Frutto gli aveva conferito. Aveva ormai afferrato il concetto che quei cuscinetti non potevano che assicuragli Grandi Fortune ed ecco che rimembrò il momento in cui doveva spostare un macigno che gli si parava davanti, qualche giorno prima, e che solo con una lieve spinta del palmo della mano era volato a decine di metri più avanti. Quindi...., pensò, ....la mia forza fisica, già notevolmente aumentata grazie agli strani cambiamenti della mia muscolatura dovuti a qualche stranezza di quel Frutto, è ancora esponenzialmente accresciuta ogni qual volta che accosto alla normalissima forza fisica le abilità dei cuscinetti.. Ciò lo fece riflettere parecchio, tanto che ritornò in quella zona rocciosa nella quale si era recato alcuni giorni prima. Giunto nei pressi di quel desolato luogo, s'accorse che un masso acuminato e gigantesco era piazzato difronte a lui. Allora tentò di gesticolare con la mano destra per acquistare potenza al fine di sbriciolare la roccia. Mentre faceva volteggiare la mano notò che era riuscito involontariamente ad intrappolare dell'aria, allora con un movimento seccò tentò di liberarsene ed una specie di proiettile d'aria partì dal cuscinetto fino a colpire, metri più in là, una parete rocciosa che in una manciata di secondi si frantumò del tutto lasciando Kizaru letteralmente stupito del'accaduto. Si rese conto che poteva intrappolare aria e rilasciarla compressa fino a farle assumere l'aspetto e la distruttività di un SuperProiettile. Allora si concentrò con la montagna che era dinanzi a lui e, mirando con il palmo destro alla roccia gigantesca ed il sinistro proteso in avanti, concentrò una massa d'aria piuttosto rilevante ed attese che l'aria si schiacciasse fino a raggiungere il giusto grado di compressione. Raggiunto questo osservò che l'aria compressa aveva assunto la forma del cuscinetto che l'aveva schiacciata e sparò quel SuperProiettile d'aria che, alla spaventosa velocità della luce, perforò il macigno polverizzandolo. Il corso del proiettile, però, non si arrestò ed infatti questo proseguì devastando rocce ed arbusti situati dietro alla roccia neutralizzata. Aveva indiscutibilmente perfezionato quella tecnica offensiva che in futuro gli sarebbe certamente rivelata utile. Un passo in avanti era stato compiuto dal prode Kizaru.
     
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  4. KIZARU-SEM
     
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    TSUPPARI PADDO HO

    Kizaru era in possesso di ben tre tecniche che quel Frutto gli aveva reso possibile realizzare ed acquisire. Si sentiva certamente al sicuro, ma non era abbastanza, quel mondo colmo zeppo di malviventi e simili andava ripulito dalla feccia della pirateria. Quelle tre, anche se devastanti tecniche, non erano sufficienti per debellare la peste della pirateria che oramai dilagava inesorabilmente per l'intero globo. Ecco che un giorno venne mandato con un seguito di 80 Marines verso uno dei cancelli d'entrata dela MarineFord, poichè questo risultava essere bloccato da ignote cause, forse qualche ingranaggio. Ecco che successivamente all'arrivo dinanzi al portone, Kizaru e tutti gl ialtri Marines si resero conto che si trattava di un'impresa non da niente, fatto sta che il portone era interamente costituito da una lega di acciaio e carbonio ed il suo spessore era anch'esso notevole. Tutti gli 80 Marines spinsero con foga il portone, ma esso non traslò nenahce di un millimetro. Kizaru, vedendo impossibilitati per la riuscita di tale missione tutti quei Marines ordinò a questi ultimi di scansarsi e di tornare al Quartier Generale portando al notizia che il cancello era stato sbloccato regolarmente, ma con alcuni danni alla struttura. I Marines sbigottiti eseguirono quell'ordine tanto strambo e lasciarono che Kizaru se la sbrigasse da solo e chiedendosi mentalmente come potesse cavarsela lui, che era uno solo, in confronto a loro che erano 80 e non erano riusciti comunque. Kizaru, vedendosi oramai solo, divaricò le gambe e piazzò violentemente il piede sinistrò per terra e seguitando a fare lo stesso con il piede destro. Fece ciò per tenersi saldamente, era coscentissimo del fatto che un solo proiettile d'aria avrebbe di poco mosso la struttura d'entrata e perciò pianificò questo: una raffica di quei proiettili avrebbe certamente danneggiato il cancello tanto da smuoverlo e consentire alle varie unità navali ed umane il passaggio più facilitato. Ecco che saldo com'era aprì le mani e iniziò a muovere alla velocità della luce ambedue le braccia sparando a raffica una tempesta intensa di proiettili d'aria compressa. L'impatto repentino che ebbero con il cancello determinò la rimossione netta di quest'ultimo che venne scaraventato dalla distruttività del colpo a parecchie decine di metri più in avanti. L'intera struttura del cancello finì "tumefatta" e perforata e quasi letteralmente incurvata. Un nuovo colpo era stato acquisito, un perfezionamento del Paddo Ho. I volti dei Marines che tornarono giorni più tardi per verificare la verità delle parole di Kizaru rimasero spalancati dallo stupore ancora per molto e molto tempo.
     
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  5. KIZARU-SEM
     
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    PAINS AND FATIGUE COUNTERACTION

    Dal lontano giorno in cui con un lievissimo spasmo si generarono quegli animaleschi cuscinetti sui palmi di ambedue le mani di Kizaru, questi non avvertì più alcun sintomo di dolore o di fatica, pareva quasi vantarsi d'una saluta divina. Nei rari momenti in cui era costretto a sollevare o a far traslare qualcosa di immensamente grande provava pochissimi istanti di fatica, la quale si dileguava come magicamente. Non riusciva in alcun modo a spiegarsi il perché di tanta bizzarria nel suo corpo e così, nel più oscuro dei dubbi, riversò tutto sul Frutto ingerito tempo addietro. Un giorno venne a conoscenza dell'orribile notizia che uno dei suoi compagni Marines era talmente stremato per aver tentato di rimuovere un masso di dimensioni gigantesche che le ossa delle sue tumefatte braccia si erano letteralmente frantumate per lo sforzo eccessivo. Ecco che Kizaru accorse più in fretta che poté per raggiungere l'amico in serie difficoltà fisiche. Aveva intenzione di soccorrerlo in qualche maniera. Pergiunto in infermeria, Kizaru si precipita verso la sala in cui riposa il suo compagno; lì assiste ad uno spettacolo di sangue colante da corpo umano, il suo amico pareva decisamente deceduto se non fosse stato per via di stramazzi che lanciava costantemente sia per la gravità del dolore provato che per le medicazioni le quali gli venivano date. Non resisteva difronte alla spasmodica vista di un amico sofferente. Filò nella sua mente questo rapidissimo pensiero, < Pensare che dopotutto sono stato io a volere che s'adoperasse onde rimuovere quel masso dal Portone Centrale Superiore.... >. Ecco che un cambiamento improvviso emerge dalle vitree pupille dei suoi occhi, ora divorati da uno spirito corroborante e devastante, il cosiddetto "Spirito Afro". S'accostò al cormo quasi esanime del fidato Marine che era risposto orizzontalmente su di un giaciglio che da un momento all'altro poteva tramutarsi in un giaciglio di morte. Ecco che non manca un'intensissima concentrazione, acquistata in una manciata di secondi, da parte di Kizaru, il quale si sfila entrambi i guanti, assecondando la possibilità che qualcuno in quella camera potesse constatare la bislacca presenza sui palmi delle sue mani di due cuscinetti, e posiziona il proprio braccio destro all'altezza del corpo del compagno. Nella sua continua e costante concentrazione mira al fondo abissale dell'anima dell'amico ove sono concentrati i tre stadi di conscio, subconscio ed inconscio ed ecco che perpetra nella sua mente la visione del dolore e della fatica accumulati dal Marine durante la missione affrontata. Ecco che con un solenne movimento del braccio sinistro per meglio perfezionare la mira, sferra bruscamente il braccio destro in avanti; questo non tange, però, il corpo fisico del Marine, bensì la sua fatica ed il suo profondo dolore. Dalla bocca aperta del compagno di Kizaru, fuoriesce una rosea bolla di medie dimensioni che rimane sospesa sul volto del Marine. Kizaru commette, però, un tremendo sbaglio, poiché spinge eccessivamente il braccio destro, slanciatosi per scaraventare via la bolla la quale va invece a centrare in pieno un Marine che faceva di guardia alla porta dinanzi alla camera. Come un'intensissimo shock elettrico pervade il copro del militare che cade svenuto sulla soglia della camera difronte. Dal copro del militare involontariamente colpito da Kizaru protende ad allargarsi una macchia di sangue. Il Marine steso sul letto dell'infermeria rinviene tutt'ad un tratto mostrando il proprio corpo totalmente guarito. Kizaru s'appresta ora a ricompiere l'atto poc'anzi svolto sul copro del Marine preso in pieno. Viene fuori nuovamente una bolla rosea che questa volta, venendo toccata dal cuscinetto, viene come polverizzata, definitivamente annientata. Una nuova ed indispensabile abilità viene così, grazie ad un'avventura 'sì stramba e fortuita, acquisita da Kizaru.
     
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4 replies since 1/9/2009, 11:26   577 views
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