ALTER

volume 2/capitolo 4 e 5 e 6

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    CAPITOLO 4

    Più forti che mai
    3 mese dopo…
    “Bene Ivar tra circa cinque minuti dovrebbero arrivare Klays e mio fratello, anche loro dovrebbero aver finito l’allenamento oramai”. Ivar abbozza un piccolo sorriso ma niente di più, “non sei felice di rivedere il tuo amico dopo ben tre mese?” chiede Homoi preoccupato, come risposta Ivar sorride di nuovo e poi dice “ la verità è che ho paura che sia più forte di me” “non ti preoccupare testeremo le vostre capacità appena possibile…” ribatte Homoi.
    Improvvisamente la solita luce abbagliante invade tutta la stanza e porta con sé due figure immobili davanti a loro; “heilà Haira” urla subito Homoi “ salve fratello, allora come è andato il vostro allenamento?”risponde subito il gemello “molto bene, come credo il vostro del resto….”. I due amici intanto si scrutano sorridendo e salutandosi con un semplice cenno della testa, poi Haira dice “ sarei impaziente di vedere i tuoi risultati Ivar se è possibile….?” “certo ma io gradirei confrontarmi con il mio amico se me lo concede…” risponde con fermezza Ivar “ per me va benissimo, possiamo iniziare anche subito!”.
    I due si sistemano al centro della stanza pronti a incominciare il combattimento quando Homoi interviene “vorrei far notare che Ivar non controlla nessun elemento per adesso, dato che io non sono stato in grado di istruirlo nell’utilizzo del tempo”, subito il viso di Haira si fa preoccupato e pallido: “ accidenti, sangue reale nelle tue vene. Non importa tanto meglio, avanti potete cominciare!”
    Pochi secondi e il putiferio; Ivar scatta in avanti correndo e da sotto la giacca tira fuori un due grandi coltelli luminosi e argentei che subito impugna saldamente puntandoli contro Klays che rimane fermo ed impassibile; ma cosa fa perchè non tira fuori la sua arma….? Pensa Ivar preoccupato. Improvvisamente Klays alzando la lunga veste e scopre sul suo braccio una lunga catena lucente; agitandola come una frusta mira alle gambe di Ivar, il quale con un balzo riesce ad evitarla all’ultimo istante; subito dopo lui stesso aggira Klays per colpirlo alla schiena e lancia un coltello che sfodera dalla gamba: questo però non va a segno e colpisce una lamina di metallo comparsa all’improvviso dietro a Klays.
    Seguendo questa superficie con lo sguardo, Ivar nota che deriva direttamente dalle sue catene, e sorpreso si ferma a contemplare il suo amico; il metallo….controlla il metallo.
    Dopo un attimo di panico Ivar sorride e all’improvviso scatta e scompare nell’ombra…Klays sorpreso dall’insolita tattica estende il metallo delle sue catene in un'unica lamina protettiva che lo difende dagli attacchi esterni. Ma ciò non fu sufficiente per difendersi, infatti Ivar compare dietro di lui puntandoli un coltello dritto sulla la schiena “sei veloce Ivar!! Ma non abbastanza”dice Klays ridacchiando. Ivar sospettoso si guarda alle spalle e nota una lunghissima lancia di metallo che a sua volta è puntata sulla sua schiena: “già ma tu non sei abbastanza preparato” risponde Ivar con sarcasmo; con un gesto delle dita Ivar fa comparire un coltello che spunta fuori all’improvviso dall’ombra della stanza diretto verso Klays. Per evitarlo il ragazzo è costretto a concentrarsi sulla sua lamina protettiva senza fare caso a Ivar che intanto si toglie dal pericolo della sua lancia; così si conclude il duello, in perfetta parità.
    “bravi, assolutamente fantastici!!!”dice Homoi sia ad Ivar che a Klays. I due amici si guardano per un attimo poi “ Ho vinto io Klays se non ti avessi lasciato andare saresti stato battuto!!” grida Ivar “ Ma cosa dici razza di imbecille non avevi notato la lancia che avevi puntata alla schiena??” risponde Klays arrabbiato; i due per qualche secondo si guardano con aria minacciosa, poi scoppiano in una fragorosa risata alla quale si unisce anche Homoi.
    “accidenti sempre più alto vero Klays??? E che look con questi capelli corti adesso…wow che giacca chi te l’ha regalata?” chiede Ivar stupefatto dall’amico “regalo personale, è così che mi vestirò ne mondo ALTER mi piace! Te invece sei sempre alto uguale, e soprattutto con la solita bandane !!”


    CAPITOLO 5

    finalmente a casa


    “Siamo a casa finalmente!!!” grida Klays appena vede gli oggetti della stanza di Ivar.
    Oramai i due amici sono già tornati nel loro mondo dove sono passate circa 3 settimane. I due maestri difatti avvisarono gli amici della possibilità di creare copie, di fatto vuote e senza anima, che sostituiscano i veri rimasti in Alter per qualche tempo. Ivar esce sul balcone e si accende una sigaretta ripensando al lungo allenamento con Homoi “allora come si è rivelato Haira??” chiede a Klays “ è un gran maestro, esigente, ma un gran maestro” risponde questi.
    Dopo la sigaretta Ivar torna in casa e aprendosi la giacca tira fuori i due coltelli…poi altri due…e due ancora…e altri più piccoli fino ad arrivare a 15 “Cosa 15 coltelli??? Ma come fai a tenerli tutti?” chiede Klays stupefatto “già e pensa che quelli da lancio pesano un sacco” sospira Ivar “che cosa????? Incredibile... ma… senti Ivar… è vero che non per adesso non possiedi nessuna Materia?”. Ivar sospira e racconta a Klays tutta la storia, a partire dal tempo e dall’affinità del capo della setta.
    “wow, allora diventerai fortissimo no??” dice Klays “ lo spero, lo spero proprio amico mio”.
    Una volta tornato a casa Klays si fionda a letto distrutto dal lungo lavoro…ma avrò dormito in questo mese? Si chiede sospettoso…e cade in un sonno profondo.
    Passano si e no circa 2 settimane e Ivar esce verso sera, poiché deve recarsi all’appuntamento con Sue, la quale lo aspetta alla stazione nel centro della città.
    Mentre la aspetta ripensa alle micidiali tecniche di Klays e alla sua abilità nel controllare il metallo. Non sarò mai forte quanto lui…nessuno può allenarmi nell’uso del tempo pensa amareggiato; proprio in quell’istante fa capolino dall’incrocio della via Sue, che vedendo il proprio ragazzo sdraiato su una panchina come un barbone sorride e lo saluta.
    La serata passa in fretta e verso le undici le strade, anche quelle principali, sono deserte; così Ivar decide di accompagnare Sue a casa per evitare incontri spiacevoli alla ragazza.
    Dopo averla lasciata al cancello di casa sua Ivar si avvia verso “casa” sotto il cielo stellato del venerdì sera; ma proprio mentre sta per attraversare la strada si ferma e in lontananza nota una forma scura che si avvicina molto velocemente.
    Un pazzo in automobile con i fari spenti…non ci sono sufficienti controlli in questa città!; ma proprio mentre Ivar sta per muoveresi e togliersi dalla strada, un potente ruggito giunge proprio dalla “macchina con i fari spenti”.
    Terrorizzato dal suono il ragazzo si blocca improvvisamente e rivolge lo sguardo verso quella direzione: la figura è sparita. Guardandosi intorno non scorge nulla, ma un altro ruggito proveniente dall’alto lo fa sobbalzare.
    Così la vide: una creatura orrenda simile a un leone viola di dimensioni gigantesche con sei zampe e denti argentei.


    CAPITOLO 6

    Attacco

    Sono le 11 di sera, Klays sta ripulendo la sua catena; sono passate due settimane nel suo mondo… quindi circa due mesi nel mondo ALTER ma ancora nessuna notizia dal suo maestro.
    I suoi allenamenti hanno prodotto molti progressi e adesso è in grado di controllare quanti oggetti di metallo lui voglia: Dopo cena Klays esce di casa per fare un giro, tanto per prendere una boccata d’aria. Si dirige al parco, il suo posto preferito dove spesso va a pensare in tutta tranquillità accompagnato da Ivar, che questa volta è occupato nei preparativi per l’appuntamento serale con Sue. Fa freddo…. “strano…siamo in giugno… cm mai quest’aria gelida oggi?”.
    Un brivido gli percorre la schiena, ma non un brivido qualunque…si sente male…una strana sensazione lo avvolge, dolore…e paura.
    Lontano …un uomo...anzi un ragazzo…grida...una folata di vento alza la sua lunga veste grigia…il colletto si sbottona scoprendo la lunga catena argentea che gli ricopre tutto il braccio destro e molta parte del petto.
    Klays comincia a correre. Il respiro è regolare ma sente come una groppo in gola, una strana preoccupazione; manca poco all’angolo della strada, oramai pronto a qualsiasi cosa Klays salta e srotola la sua catena che cade a terra con un tintennio.
    Nulla si sarebbe mai aspettato…incredulo i suoi occhi rimangono serrati, i muscoli immobili come se fossero atrofizzati: davanti ad uno scenario simile pochi sarebbero rimasti freddi e inerti.
    Ai suoi piedi un ragazzo, in ginocchio, ferito ad una spalla con il respiro affannoso, mentre dietro una gigantesca bestia con 6 lunghe zampe e poderosi artigli.
    “era ora che arrivassi Klays… non ne potevo più, in meno di 2 minuti questo gattino mi ha usato cm tagliaunghie…” dice il ragazzo girandosi e sorridendo… Klays ancora un po’ frastornato guarda l’amico “ehi…tutto bene??”
    Ivar sorride “ certo…io non sto mai mal…” senza riuscire a finire la frase il suo fiato viene smorzato e si accascia per il dolore.
    Klays prende l’amico, lo circonda x la vita e lo trasporta lontano per metterlo in una posizione più sicura. Del tutto incurante della bestia che si avventa su di loro Klays scioglie la catena e la lascia cadere al suolo, in un attimo una miriade si aghi salgono verso il cielo e colpiscono la creatura mostruosa che in un attimo si fa piccola come una povera gattina indifesa. Dopo poco si accascia al suolo ormai priva di vita.




    Ivar si risveglia il mattino seguente, è casa, Klays è al computer e non appena si accorge che si è svegliato lo raggiunge chiedendogli come sta. “sisi sto bene..piuttosto dimmi cosa è successo.”
    Klays improvvisamente si fa cupo e si siede ai piedi del letto “Klays...tutto bene?” chiede preoccupato Ivar “bè vedi...quell' enorme bestia..era un uomo..e io l'ho ucciso” Ivar capisce al volo la frustrazione dell'amico e lo tenta di consolarlo a quanto pare inutilmente “Ivar, il mio maestro mi ha richiamato, è passato circa due ore fa e devo ripartire...vuole che vada ad incontrare altri Alter in una regione del loro mondo. Parto domani” “Voglio venire con te!”
    “non se ne parla nemmeno” risponde duramente Klays “è il mio viaggio...parto da solo”.
     
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