ALTER

volume 2/capitolo 10 e 11 e 12

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    CAPITOLO 10

    Fronte Nord





    Arrivati al fronte il paesaggio era davvero incredibile: tutto ciò che si poteva identificare non era avvolto dal fumo, l'aria era pesante il cielo era costantemente nuvoloso e i morti erano lasciati lì a marcire tra le tende in attesa di essere bruciati o seppelliti.
    Il campo era davvero strano armi di ogni genere erano ammucchiate per terra, davanti alle tende, e persino abbandonate nei sentieri.
    Quando arrivarono gli occhi erano tutti puntati su di loro, Alka, come sempre impassibile era ben armato e portava finalmente la tunica da combattimento rinforzata sulle spalle e sulle gambe, Aero e Klays invece erano molto più bardati e facevano fatica a muoversi. Da lontano una tenda sembrava molto familiare, appesi all'esterno c'erano ben venticinque coltelli una camicia, inconfondibile: “sei arrivato finalmente” da ditro la voce di Ivar non lo coglie impreparato “accideni sei cresciuto in fretta..devo recuperare se non voglio che mi suprei persino in età”. Klays fu felicissimo di rivederlo, parlarono pero ore nella loro tenda, nessuno dei due però fece riferimento ai loro allenamenti.
    Nonostante le aspettative di Klays, Aero ed Ivar andarono subito molto d'accordo e tutti e due si scambiarono idee ed opinioni su metodi di combattimento e sulle loro rispettive abilità.
    Poi Ivar guardando bene Klays gl chiese con dubbio: “Klays ti trovo strano...la tua pelle sembra...finta...stai bene??”
    Klays subito si coprì la mano che usciva dalla giacca “ non è niente forse sono solo stanco”.
    Il pranzo fu servito; come si diceva in giro era davvero immangiabile, e né Alka ne Haira ed Homoi mangiarono con loro.
    Durante la cena tutti e tre ebbero l'occasione di conoscere alcuni alter, alcuni erano davvero formidabili, veterani di guerra.
    Aero che tra tutti era il più carino aveva già attirato l'attenzione di parecchie donne e già si esibiva con il suo fascino; poco dopo si ritrovò con la faccia al muro completamente sanguinante. Immediatamente tutti gli uomini si alzarono in piedi in segno di saluto: era infatti entrato il comandante delle truppe nord. Ivar già immaginava un uomo enorme severissimo e dalle maniere forti, con abilità incredibili, invece gli si pararono davanti due delle più grandi tette che avesse mai visto.
    Erano perfettamente simmetriche, sporgevano dalla pettorina rinforzata evidenziata da ricami d'oro, lo sguardo dei tre nuovi arrivati scese fino alla pancia completamente scoperta, le forme dei glutei tondi e sodi, per proseguire alle gambe completamente nude se non per una gonna molto improvvisata di telo bianco che quasi traspariva le nudità; ancora imbambolati Aero, Klays ed Ivar alzarono lo sguardo con la bava alla bocca alla ricerca dello sguardo di quella donna che sembrava un angelo. I suoi occhi erano neri come la pece con ciglia lunghissime, i capelli talmente scuri da sembrare quasi blu, bocca rosea perfetta contornata dalla pelle quasi senza alcuna imperfezione, molto assomigliante a quella delle donne orientali.
    Era davvero la donna più bella della terra, e i tre rimasero imbambolati per quasi un intero minuto. Aero ancora sanguinante e con il naso schiacciato penso <la sua bellezza pari alla sua forza>.
    Tutti della compagnia li guardarono con compassione, la situazione sembrava grave e i tre non capivano perchè. Molte persone si coprirono le gli occhi con le mani per non guardare.
    Venti minuti dopo erano tutti e tre in infermeria, chi con trauma cranico che sotto shok...
    Al loro risveglio ad accoglierli c'erano tutti i loro maestri e il comandante; dopo una attimo di smarrimento i tre cominciarono a griadare coem terrorizzati indicando la donna che li aveva massacrati e che intanto si avvicianva a loro: lei sempre severissima allungò la mano verso di loro e disse: “dovete scusarmi, se mi aveste detto di essere i Plutonici che stavamo aspettando non vi avrei picchiato, il mio nome è Taka, capitano della truppe nord sesto reggimento”.
    I ragazzi ancora terrorizzati e senza forze si rimisero a letto, cercando di fare a meno di osservare le maestose curve del comandante.
    A parlare per primo fu Alka: “ bene...dopo queste brevi presentazioni sarò felice di annunciarvi che domani scenderete in campo per la battaglia finale. Come prima volta a Klays non ti sarà affidata alcuna truppa, tu invece Aero avrai il comando di 2 reggimenti, dovrai accontentarti di una trentina di uomini” “non c'è problema signore” rispose prontamente.
    Subito dopo usci dalla stanza fiero del proprio discorso accompagnato dal comandante.
    Taka un attimo prima di uscire disse: “ signor Ivar la prego, veda di mostrarmi oggi quello che ha imparato sulla sa bilità durante questi mesi.” Ivar rimase sconvolto, nessuno sapeva dei suoi allenamenti, nemmeno i suoi maestri che confusi si girarono verso di lui in cerca di spiegazioni. Con aria indifferente fece finta di nulla, ma Taka uscendo sorrise maliziosamente seguita da Alka.


    CAPITOLO 11

    Fulminie e saette



    Dopo aver conosciuto i suoi uomini e aver imparato a memoria le loro abilità, Aero affidò loro tre armi a testa, solamente da taglio, per qualche motivo a loro sconosciuto.
    Il nemico non era ancora sul campo, anzi nessuno vide il nemico per molto tempo, finchè aldilà della collina quasi all'orizzonte comparvero alcune sagome tutte incappucciate, come se fossero tanti fantasmi, prima compave una riga, poi due , tre , quattro fino a dodici, dodici file interminabili.
    Il grido di Taka diede inizio alla battaglia, e tutti gli alter anche se in minoranza partirono all'attacco. Le truppe di Aero furono le prime ad avvicinarsi al nemico; fu in quel momento che Aero grido ai suoi uomini di scagliare le armi contro il nemico, e con una potentissima folata di vento molti dei nemici vennero investiti da una pioggia di lame; altrettanti si salvarono e cominciò un corpo a corpo davvero sanguinoso.
    Aero si faceva strada tra i nemici, lui non aveva pietà, uccideva senza guardare, aveva paura degli sguardi di quelle persone, non combatteva per uccidere, combatteva per sopravvivere. Così per un po il suo squadrone prese a guadagnare terreno fino a uccidere quasi tutti i profanatori che li avevano attaccati; poi però le perdite si fecero pesanti, da da lontano Alka e Taka osservavano “faccio entrare i miei” disse precipitosa Taka “no...sta a guardare” la fermò Alka.
    Proprio in quel momento il cielo si fece più scuro del normale, nuvole cariche di pioggia erano pronte a svuotarsi, non c'era vento, nemmeno umidità, qualcosa impediva all'aria di muoversi, era come bloccata. Il silenzio assoluto dominava incontrastato. Improvvisamente carico di potenza Areo cominciò ad illuminarsi fino a diventare quasi luccicante, e da lontano i soldati al campo sentirono come un grido spaventoso che questa volta diceva : “STORM CANNON”
    Una luce accecante copri tutto il campo di battaglia, tutti furono costretti a girarsi non potendo più osservare quella luce spaventosa. Dopo qualche secondo dal cielo piovevano fiumi di fulmini, il cielo tuonava e cominciò a piovere. Sul campo di battaglia il reggimento dI Aero era solo, intorno centinaia di uomini completamente bruciati.
    Da quel giorno i soldati lo chiamarono: Aero Storm.


    CAPITOLO 12

    Kindred



    La prestazone di Aveva dato i suoi frutti, L'esercito nemico era spaventato ed esitava ad attaccare. Il reggimento di Storm fu ritirato ormai allo stremo delle forze, le perdite che avevano subito furono consistenti ma i sopravvissuti erano entrati nella storia come reggimento Storm.
    Nonostante la tecnica impressionante di Aero le sue condizini erano ottimali e chiese se era ancora dare supporto as altri reggimenti “in questo momento il tuo reggimento ha bisogno del sostegno del proprio capitano, impara ad essere tale” lo rimproverò Taka.
    La battagla non cessava. Klays era all'interno del quinto reggimento d'assalto aveva il compito di proteggere per la maggior parte del tempo i suoi compagni, al momento dell'assalto ebbe l'idea geniale di portarsi con se altro metallo, ne era pieno: nei pantaloni, armi, e in più qualche grande lamina fluttuava intorno a lui come gli eliettroni di un atomo.
    Non furoni i pimi ad ataccare un altro gruppo di nemici comparve improvvisamente davanti a loro; qualcono dal fondo delle file grido: “ attenzione, sono Faster”. In effetti erano davvero veloci, un gruppo di uomini che con la combinazione delle loro abilità ottenevano un perfetto squadrone di assassini.
    Alcuni di loro cercarono di colpire direttamente Klays che proteggeva i compagni, ma inutilmente poiché la quantità di ferro era davvero notevole.
    Dalle retrovie nemiche si fece avanti un uomo che rendeva di ghiaccio tutto ciò che toccava, alcuni suoi compagni vennero immediatamente trasformati in statue di ghiaccio e anche il suo metallo venne completamente tramutato e Klays rimase completamete scoperto. Ivar che era con lui nello stesso plotone di uomini lo difese al meglio, ma si accorse troppo tardi di quattro uomini troppo veloci anche per lui e per i suoi pugnali che dritti puntavano al suo amico “Klays attento!!” .
    Quattro pugnali si infilarono nel costato di Klays, in un attimo Ivar non si rese conto di ciò che era successo, poi cominciò a piangere in un secondo la disperazione lo avava avvolto, in un attimo tutti i momenti di vita passati con l'amico gli scorsero davanti agli occhi. Pianse talmete tanto che non si accorse di essere stato minacciato da un altro assassino pronto a colpirlo alla schiena.
    Un attimo prima della sua morte dall'alto una pioggia di aghi di metallo colpirono in pieno in povero sfortunato assassino che rimase bloccato a terra senza potersi muovere.
    Dodici pupazzi circondarono Klays, tutti con la stessa faccia: la stessa di Klays. Klays era particolare tra tutti gli alter, oltre che a controllare il metallo, era anche in grado di dividere la propria anima all'interno di altri oggetti avendone così il totale controllo.
    Così un altro Alter Plutonico si presentò al resto dell'esercito: Twelve Kindred Klays
    “oh-oh-oh che dolore...questo pupazzo è gia da buttare via...me ne serve uno nuovo.” Uno dei dodici si tolse il cappuccio, si avvicinò a quello pugnalato e poggio sopra la mano. Dopo qualche secondo si rialzò e con uno schiocco di dita gli altri undici corpi attaccarono seguiti da una valanga di acciaio il resto dei nemici catturandoli tutti.
    Ivar incredulo si avvicina al vero corpo di Klays, si asciuga le lacrime e cercando nelle tasche tira fuori un pacchetto nuovo nuovo di sigarette: “ te lo sei proprio meritato, tieni questo è tuo.”. Klays afferra il pacchetto lo apre e ne tire fuori due, porgendone una all'amico: “sigaretta?”

    CITAZIONE

    FINE VOLUME SECONDO

     
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