ALTER

volume 4/capitolo 1 e 2

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    CITAZIONE
    VOLUME QUARTO

    CAPITOLO 1


    Il mondo che si sveglia, la grande rivolta



    Dopo tre anni di lotte e guerre la terra rimase quasi completamente devastata, i due grandi Titani dell'esercito non erano più con i loro uomini, impegnati con il consiglio mondiale che imponeva loro la creazione di nuovi fronti e tattiche militari. Al loro posto come vice comandanti erano stati nominati due tra i migliori combattenti Alter; tra i due Time era il più dotato, anni di battaglie lo avevano rafforzato e la sua abilità in battaglia è sempre migliorata fino a farlo salire a livelli altissimi.
    In quel periodo ogni cosa andava storta, l'assenza dei due grandi generali aveva causato più perdite del previsto e le ultime battaglie costrinsero gli alter ad abbandonare l'Africa e a rifugiarsi sulle coste dell'America latina. Due terzi del mondo era completamente controllato dai Profanatori; sotto la guida dei Tre Grandi avevano conquistato tutta l'Asia e gran parte dell'Oceania. Ormai la resistenza in Africa era talmente debole che fu impossibile per Ivar e il secondo comandante tenere testa alle poderose armate dei profanatori.
    Le guerre erano totalmente cambiate, con la scoperta della armi da fuoco gli alter avevano scoperto come sfruttarle maggiormente tramite il loro potere creando armi mai viste prima. Il mondo aveva ricevuto una grande svolta, Alter era quasi totalmente controllato dai profanatori se non qualche piccola resistenza qua e là, nella quale molti alter leggendari perdevano la vita; Alka invece era rimasto con Taka e si era provvisoriamente ritirato. In quattro anni erano successe molte cose: Hide ed Taka avevano compiuto il grande passo, ed ora vivevano in una zona più sicura dove la corruzione e la perfidia dei profanatori non era ancora arrivata, ma spesso era presente durante le grandi battaglie. Ivar si era finalmente deciso a raccontare a Sue la verità della sua natura, dei suoi poteri e di tutto ciò che riguardasse Alter.
    Le tre sorelle Nina, Flor e Jina erano riuscite ad ottenere la libertà del padre, ma per qualche strana ragione questi non fece mai ritorno, e due di loro si ritirarono lontano dall'esercito e dalla guerra, mentre proprio Flor era rimasta accanto all'uomo che amava e che in tutti questi tre anni la aveva aiutata.

    Ormai erano parecchi mesi che i due grandi Titani erano partiti; c'è chi diceva che fossero soltanto dei codardi, chi pensava che fossero morti, e chi ancora combatteva nella speranza che tornassero presto.
    Il Fronte Latino era già sotto attacco le truppe dei profanatori sembravano non finire mai. Oltre ad alter tra di loro si contavano anche umani, alcuni erano volontari o addirittura nazioni che si erano unite all'esercito dei profanatori, altri invece erano schiavi, usati come truppe da assalto, come carne da macello.
    Una nuova battaglia era all'orizzonte.
    Ivar era ancora nella sua cabina intento ai preparativi della tuta da combattimento; da quando nella guerra l'uso dei proiettili era diventato comune le difese degli alter dovettero essere migliori, anche per i vestiti e gli armamenti.
    Lui stesso aveva deciso di guidare le truppe assassine contro le ultime file, dove si nascondevano i generali e i nemici più potenti. Sue dal fondo della cabina era ancora nel letto, ancora dormiva, e una gamba nuda usciva dal fondo delle coperte.
    Senza salutarla Ivar richiamò poco dopo i suoi uomini. Erano quindici soldato scelti, tutti quanti erano addestrati alle arti dei coltelli,molti erano perfettamente silenziosi e introvabili; solo un paio di loro era bravo quanto se non di più del loro capitano. Nonostante questo, le loro abilità erano piuttosto scadenti rispetto all'abilità “Time” di Ivar ma li rendeva comunque abili nella difesa e nel combattimento corpo a corpo.
    Flor, secondo comandante dopo Ivar reggeva invece i reggimenti principali e aveva il compito di distrarre il “grosso dei nemici” per far si che Ivar potesse eliminare nel minor tempo possibile i generali nemici.
    Ivar, ormai pronto a partire, si rivolge ad uno dei suoi: “Maestro è sicuro di voler venire?? è tanto che non combatte”. Homoi si scopre il viso e con aria di indifferenza guarda Ivar dicendogli: “giuro che se mi lasci morire, la pagherai molto cara!” “farò il possibile non si preoccupi, non morirà nessuno”.
    L'attacco ebbe inizio, tutti gli uomini che furono mandato all'assalto contro le truppe degli alter furono imprigionate da un enorme prigione di sabbia, da uno dei capitani, un uomo formidabile, tanto che nessuno di loro fu più liberato fino alla fine dello scontro.
    Il resto dei Profanatori attaccarono subito dopo; il loro modo di combattere era molto migliorato, le perdite si facevano sentire anche tra le file degli alter di Flor.
    I morti non erano mai tantissimi ma quel poco bastava a rovinare l'equilibrio che c'era tra le varie truppe.
    Ivar intanto era riuscito ad arrivare all' elite del nemico; con la sua truppa cominciò a lottare fino al punto in cui non furono completamente circondati. Fu un attimo, nessuno lo vide, in una frazione di secondo il “blade time” era partito in azione: tutti gli uomini intorno a loro caddero a terra come corpi senza vita e i generali terrorizzati presero alla fuga.
    <ho fermato la loro cognizione per tredici minuti..c'era tanta gente che di meno non ci sono riuscito, mi rimangono ancora pochi secondi per il Blade Time> ad un tratto: “maestro, questi li lascio a voi ed al il resto della truppa” disse con il respiro affannato: “meglio non giocare ancora con il tempo se non voglio rimanere bloccato”.
    Al resto dell'esercito non andava tutto per il meglio: Flor era stata chiusa in una strettoia e le sue truppe erano in netta minoranza.
    Dall'alto della strettoia due uomini osservavano la scena; uno portava una maschera di metallo e una giacca nera, l'altro invece era vestito semplice, se non per una pettorina e due bracciali d'acciaio lunghi fino ai gomiti: quello con la maschera disse “possibile che sparisco per qualche giorno e Ivar mi fa certi casini!!??” in tono arrabbiato “per prima cosa: non stiamo giocando a scacchi, secondo siamo stati via 5 mesi...come pensi possano resistere senza il nostro aiuto” lo sgrida l'altro.
    In un attimo il cielo si fece grigio e i due uomini dall'alto si calarono verso il centro del campo di battaglia; Dietro di loro, sulle colline cento uomini d'acciaio si riversarono contro i nemici, scavalcando tutti gli alter della truppe di Flor.
    Contemporaneamente molti fulmini colpirono ognuno dei “pupazzi d'acciaio” e come un unico cannone spazzarono le linee nemiche ferendo tutti i nemici di fronte a loro.
    Aero da un lato era contento del risultato, ma dall'altro era studi di dover sfamare le centinaia di prigionieri di guerra.
    “Lo sai...non ho mai ucciso una persona e non ho intenzione di farlo adesso. Fine del discorso” disse Klays.
    I Due Titani erano finalmente tornati.


    CAPITOLO 2



    Dritti al nucleo



    Il resto dei cento era riuscito a far ritirare il resto dei nemici, che si rifugiarono nel loro campo. Ivar era ben felice di poter lasciare quel ruolo do comandante che proprio non gli si addiceva; insieme al suo maestro raggiunse al campo i suoi compagni e li accolse dando loro i benvenuti: “Klays finalmente, sono cinque mesi che non ti fai vedere...non so almeno manda un tuo pupazzo ad avvertirci” non ottenne alcuna risposta; davanti a lui non c'era il vero corpo di Klays ma uno dei tanti che usava come sostituti: “dove è andato qual demente??” chiese Ivar irritato, Aero con aria più che soddisfatta indicò la tenda del comandante Flor dalla quale provenivano grida di entusiasmo...molto erotiche “non è possibile, quella Flor deve essere davvero una maga per attirare così tanto la sua attenzione”.

    Due ore dopo, circa, Klays usci dalla tenda e, dopo aver salutato tutti, chiese che venisse convocato un consiglio d'urgenza.
    Alla insolita richiesta parteciparono tutti i capitani, i comandanti e i capitani delle truppe speciali, tra cui Ivar.
    Aero e Klays erano giunti fin da Washinton, sede del consiglio mondiale, per elencare le prospettive e le nuove tattiche previste dopo ore di riunione.
    Tutto sembrava regolare, le solite scorribande, i soliti battaglioni, le solite armi, alcuni già a conoscenza dei fatti stifi di ascoltare le solite notizie, chiesero di andarsene per occuparsi dei propri uomini.
    Rimasti solamente alcuni capitani, i comandanti ed Ivar, Klays rimase un attimo in silenzio, per esporre un nuovo piano: “signori miei, il consiglio ha anche raggiunto un altro obbiettivo, la pianificazione di un attacco diretto...” a questa esclamazioni tutti si fecero molto attenti ama anche assai preoccupati: “un nostro informatore certo ha avuto l'occasione di verificare le posizioni dei tre grandi” continuò Aero: “questo ci permette di sapere la loro esatta posizione e di riuscire così a separarli per un contrattacco diretto” Ivar sembrava preoccupato, Flor sembrava poco convinta, tanto da arrivare a chiedere: “chi vi ha dato questa informazione?? siamo sicuri di poterci davvero fidare?”.
    Dietro di loro le tende si spalancarono: “e quando mai io avrei osato tradire la vostra fiducia?”. Hide portava la sua solita acconciatura, ma questa volta i suoi capelli neri erano completamente sciolti lungo la schiena, e non nascondevano più gli occhi; non era in assetto da guerra, portava una semplice maglia bianca rinforzata sulle spalle, e un paio di gambali rinforzati, come sempre era accompagnato dalle sue splendide spade, dalla quale non si era mai separato dal giorno della morte di Gun.
    “Sono felice di rivedervi dopo tanto tempo” esclamò fieramente, subito dopo di lui entrò cautamente un altra persona, tutte le donne nella stanza si fecero piccole piccole al cospetto di tale bellezza; Aero non appena vide Taka subito fece un salto all'indietro dall'emozione, mentre tutti gli altri rimasero abbagliati.
    I due erano marito e moglie ormai da parecchio tempo, con entrambi la modesta età di trent'anni, avevano finalmente deciso di non rinunciare all'amore tra questi resti di guerra e dolore.
    Erano una delle poche coppie: Klays aveva perdonato l'errore di Flor e delle sue sorelle, ed ormai facevano coppia fissa, Ivar, che aveva confessato tutto a Sue, era ormai sicuro che sarebbe rimasta la donna della sua vita, mentre gli altri, ahimè...single come sempre.
    “Le mie informazioni non sono mai sbagliate, ricordatelo bene” li ammonì Hide “le basi dove ora i tre grandi sono situti sono ai tre vertici del loro impero: deserto del Sarah, Polo Nord, ed Oceania”.
    A quel punto prese parola Klays che con queste solenni parole designava forse l'intero destino della terra: “il consiglio ha deciso di mandare i nostri migliori uomini ad attaccare al solo scopo di uccidere i tre grandi Profanatori”.


     
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