Roma, la presentazione di Adriano

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  1. Mito84
     
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    "Sono più maturo. Ranieri mi ha detto che mi vuole vedere sempre sorridente, io lo sono sempre. E se mi vedrete triste vorrà dire che c'é qualcosa che non va". Adriano si presenta ufficialmente, alla stampa e ai tifosi della Roma, la sua nuova squadra. In 5.000 lo hanno aspettato sotto il sole allo stadio Flaminio. La curva Sud era piena, tanto che è stata aperta anche la Tevere, occupata da circa un migliaio di persone. Così lui, una volta sul campo, ha deciso di ricambiare promettendo massimo impegno. "Sono emozionato da questa accoglienza - ha detto l'attaccante una volta sul prato del Flaminio - nel prossimo campionato faremo benissimo, vinceremo di sicuro".

    E si scatena il boato più forte della giornata. Poi la foto di rito con maglia, dal numero 8, e sciarpa che sembra quasi scelta ad hoc, visto che ha la scritta: "Mò te gonfio". In conferenza stampa, solo qualche minuto prima, il brasiliano non si era sbilanciato troppo: "Non mi piace fare promesse particolari, preferisco fare i fatti"; ma ha spiegato perché ha scelto la Roma: "Mi sembra una grande famiglia, non che l'Inter non lo fosse, ma mi sembra che qui ci si aiuti uno con l'altro. Ho già sentito Totti e De Rossi, e mi hanno detto che insieme dobbiamo vincere tutto. Qui mi sento di stare in famiglia". "Ranieri? Ho sentito anche lui, mi ha detto che mi vuole vedere sempre sorridente. SOno contento perché lui mi aveva cercato anche quando era al Chelsea", ricorda. Al suo fianco Rosella Sensi, che ha ringraziato tutti quelli che hanno permesso di portare il brasiliano alla Roma. "E' vero che da tempo avevo questo pallino - spiega la presidente - l'impegno di tenere Toni non avremmo potuto rispettarlo. Adriano lo seguo da tanto, è arrivato al momento giusto. Per questo sono qui con un'emozione speciale e voglio precisare una cosa, ho letto troppo spesso che Adriano è una scommessa, lui non è una scommessa, ma una certezza che ci farà togliere tante soddisfazioni". E' pronto, questo vuole sottolineare lo stesso Adriano, che assicura "Sono più maturo di quando sono tornato in Brasile. Avevo bisogno di tornare a casa, perché mi mancava qualcosa, dovevo ritrovare la felicità. Ora sono pronto. Sono cambiate tante cose, ora sono molto più motivato. Sono tornato in Italia per dimostrarlo". Non gli piace fare promesse, lo ripete spesso, perché è uno che parla chiaro anche quando gli viene chiesto dei suoi problemi personali. "Me li sono sempre visti con me stesso, so che questa sarà una sfida difficile, all'inizio avrò un po' di difficoltà, come è normale che sia quando arrivi in una squadra nuova; ma sono tornato per far vedere il mio valore. Non sono un bugiardo, sono uno che dice sempre la verità e in passato ho sbagliato, ma oggi sono più maturo. Sono uno che parla con il cuore, ammetto sempre i miei errori.". Qualcuno poi gli chiede di precisare quanto pesi. "Non conta che io dica di essere 80 kg sopra, o altro. Sappiamo tutti che sono sovrappeso, sono fermo da un mese ed è anche normale. Quello che conta è che ho un progetto ed ho tempo per perdere peso". Ormai è di dominio pubblico che la società abbia inserito clausole per autotutelarsi, visto il passato poco tranquillo del giocatore. Lui le ha accettate senza problemi. "E' giusto così - ha detto - questa è una mia sfida, so che loro hanno fiducia in me. Mi preoccupa sapere di essere sotto osservazione? No, sapevo che sarebbe stato così, sono qui e non voglio nascondermi".

    La prima sfida ufficiale della Roma sarà proprio contro l'Inter, sua ex squadra da cui è proprio 'scappato', per tornare in Brasile. "Ho un affetto speciale per quella società, perché mi hanno aiutato e capito, sono stati bravi con me e devo solo ringraziarli. Però ora sono felice di essere tornato in Italia ed essere a Roma". Poi, una volta sul campo, dirà quello che molti brasiliani hanno detto della capitale. "Mi sembra di essere a Rio, qui sono a casa. Possiamo arrivare lontanto. La sfida con l'Inter? faremo benissimo". E i tifosi intonano cori contro i nerazzurri. Poi comincia il lancio di palloni autografati in curva, qualcuno non va oltre il muretto, ma non è il giorno delle critiche, almeno al giocatore. Perché verso la fine, quando Adriano non era più sul campo, un gruppo di tifosi, uscendo dallo stadio, ha intonato il solito coro contro la presidente Sensi
     
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0 replies since 10/6/2010, 02:22   73 views
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