Tiziano Ferro: "Sì, sono gay"

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    NON FUMARE SIGARETTE CHE HAI SOLO DUE POLMONI... fuma gran canno

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    «Voglio innamorarmi di un uomo». Il cantante lo dice a Vanity Fair. In libreria sta per uscire la sua autobiografia. Dopo anni di dubbi, di analisi, di solitudine e di bulimia: ecco il vero Tiziano

    Le "indiscrezioni" non hanno più motivo di venir fuori. La parola fine l'ha messa lui. Che poi, in realtà, è un'inizio. Perché Tiziano alla fine il peso se lo è tolto: prima in privato e poi in pubblico.


    «Un paio di anni fa» racconta Ferro a Vanity Fair «ho iniziato un percorso di analisi. Da tempo non stavo bene, e avevo capito di dover riprendere in mano una serie di cose: dal forzato esilio lontano da amici e famiglia alla relazione col mio lavoro, al rapporto contrastato con l’omosessualità . Così, dopo due anni di duro lavoro su me stesso, sono arrivato a una conclusione: volevo vivere meglio».

    «Che cosa succederà dopo?», chiede Tiziano Ferro. Si risponde da solo: «Niente sarà più come prima». L'intervista non è che l'anticipazione dell'autobiografia (Trent’anni e una chiacchierata con papà ) che sarà in libreria tra un paio di settimane e che contiene i diari scritti dal 1995 al 2010. Una sorta di regalo a chi gli vuole bene.

    L'indiscrezione che il cantante stesse affidando a un'autobiografia la confessione risale a giugno. Proprio pochi mesi prima Alessandro Cecchi Paone aveva lanciato l'invito: «Fatevi avanti, se siete gay ditelo una volta per tutte». E subito erano spuntati il nome di Ferro, da anni su di lui circolavano rumors, Renato Zero, che invece sulla sua presunta omosessualità ha sempre giocato e Cristiano Malgioglio.


    "Dopo tanti anni all'ombra di tentativi, rinunce, attese strazianti, sforzi e privazioni, sarei stato disposto a smettere di cantare. Ero pronto a buttare al vento i sacrifici, non contavano più le lacrime di speranza, e nemmeno quelle di gioia. Persino le soddisfazioni e i sogni erano passati in secondo piano. Nella mia testa era così: «Se sono omosessuale non posso stare al mondo» (dal Corriere della Sera )


    "La liberazione più grande è stata poter parlare con le persone che mi sono più vicine, con mio padre, la mia famiglia, gli amici, il resto è venuto naturale".
     
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