Importanza della posizione nel Texas Hold'em

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    NON FUMARE SIGARETTE CHE HAI SOLO DUE POLMONI... fuma gran canno

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    Nel gioco del Poker Texas Hold’em, quando parliamo di “posizione” di un giocatore ci riferiamo a dove questi si trova nella sequenza di gioco, in relazione alla posizione del “Bottone D” che indica il mazziere, e che si sposta a sinistra di un posto alla conclusione di ogni mano.

    Ogni giocatore si verrà quindi a trovare, via via che le mani si susseguono, dapprima in posizione subito a sinistra del Bottone, quindi con l’obbligo di parlare per primo al momento delle puntate, oppure in posizioni intermedie, o ancora nelle ultime posizioni in ordine di parola, che sono le più favorevoli. Parlare per ultimi, infatti, significa aver potuto analizzare le decisioni di tutti i giocatori che ci hanno preceduto, e decidere quindi da una posizione di maggior cognizione, e quindi di forza.
    Le posizioni vengono definite:

    Posizioni iniziali
    In inglese “Early Positions”, EP, cioè quelle dei giocatori di Buio e Controbuio, e al più la successiva – sono posizioni deboli, perché devono parlare per prime, e per di più i giocatori di Buio e Controbuio sono costretti dalle regole del gioco a investire una somma fissa, rispettivamente mezza posta e una posta intera, quali che siano le carte che ricevono;

    In particolare il primo giocatore a parlare si dice che è “sotto tiro” (“Under the Gun”, UTG), poiché la sua posizione è la più debole, visto che la sua decisione di gioco si rende nota a tutti fin dall’inizio;

    I giocatori nelle posizioni da 4 a 7
    Nel caso di un tavolo a 10 posti, sono dette posizioni medie (“Middle Positions”, MP), e anche la forza relativa di queste posizioni è, appunto intermedia, fra quelle deboli iniziali e quelle forti finali
    I giocatori nelle ultime tre posizioni
    “Last Positions”, LP sono i più avvantaggiati, poiché le loro posizioni sono le più forti: possono parlare quando ormai la maggior parte degli altri giocatori si sono espressi, e possono quindi calibrare al meglio le loro strategie, sia con carte forti, valorizzandole, sia con carte deboli, impostando “bluff” efficaci.

    La posizione influenza sulla strategia
    A seconda della posizione in cui ci si trova, le stesse carte possono essere giocate con strategie differenti, ed è effettivamente opportuno adottare comportamenti che tengano ben conto della posizione. Se ci viene servita una mano mediocre mentre siamo in una delle posizioni iniziali, e decidiamo di restare in gioco, un rilancio da parte di uno dei giocatori seguenti ci metterà in difficoltà, poiché non solo è probabile che egli abbia una mano più forte della nostra, ma per di più dovremo continuare a parlare prima di lui, restando quindi in balia delle sue reazioni.

    Se invece la stessa mano mediocre ci viene servita quando siamo in ultima posizione, possiamo giocare in modo più aggressivo, soprattutto se sono rimasti pochi giocatori in gioco. Ad esempio possiamo provare a vincere le puntate di buio e controbuio, rialzando la posta, anche perché comunque se il gioco prosegue avremo sempre il vantaggio di continuare a parlare per ultimi, una volta visto tutto quello che gli altri hanno deciso.
     
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